Museo del Duomo di Pisa, il materiale a servizio dell’arte

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Travertini e Pietre ha contribuito con il suo materiale alla riapertura del Museo del Duomo di Pisa. Un progetto prestigioso che permette di apprezzare i capolavori della grande suola pisana.

Una nuova vita per le “storie di pietra” della scuola pisana. Dopo cinque anni di restauro, a ottobre del 2019 ha riaperto al pubblico il Museo del Duomo di Pisa, inaugurato nel 1986 e chiuso per diversi anni. Un restauro, coordinato e finanziato dall’Opera della Primiziale Pisana che ha chiamato in causa architetti, restauratori, storici dell’arte e anche aziende come Travertini e Pietre.

Il nuovo allestimento regala un percorso lineare nell’arte medievale che vide protagonista la repubblica marinara, allora potenza egemone nel Tirreno e aperta al sincretismo culturale con Bisanzio, il mondo arabo, quello d’oltralpe senza dimenticare gli antichi e che ha avuto nei cantieri di Piazza dei Miracoli il suo cuore propulsivo.

Un nuovo percorso che valorizza di più le opere

Il percorso è stato pensato per mettere in luce i capolavori dei maestri della scuola pisana – Giovanni Pisano, Nicola Pisano, Tino di Camaino, Andrea Pisano per citarne alcuni – e per renderli ancor più comprensibili al pubblico.

A questo contribuisce anche il materiale fornito dalla Travertini e Pietre che sorregge, accompagna, incornicia le opere grazie anche ad una precisa scelta cromatica nei materiali (pietra arenaria) ben lontana dai troppo abusati e asettici cubi bianchi che popolano molti musei. Attraverso allestimenti che variano a seconda della scultura, le opere infatti sono state collocate in modo da far loro riassumere la connotazione originaria così da guidare il visitatore in un percorso ideale dentro i monumenti. Gli allestimenti indicano anche quello che era l’intrinseco e ininterrotto dialogo tra scultura e architettura tipico dell’arte romanica.

Si comincia con l’imponente porta in bronzo di Bonanno Pisano (1180 ca.) con le storie dei profeti. Da notare la cornice realizzata per i plutei che risentono appieno dell’influsso islamico e per quelli realizzati dalla bottega di Guglielmo. Il Cristo in croce francese invece è stato inserito in una nicchia che ben richiama la collocazione originaria nella chiesa. È però nelle sculture, come con la Madonna in Colloquio o con il Popolo di Pietra, che gli allestimenti rendono al meglio.

Il materiale di Travertini e Pietre si trova pure all’esterno nel chiostro dal quale si può ammirare il Campanile. Vi si possono ammirare la Madonna con Bambino, gli Evangelisti e i Profeti scolpiti da Giovanni Pisano per il Battistero e collocati in modo da riprodurre, grazie agli allestimenti, le originarie trifore del monumento.

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