Antonio Saporito, architetto, maestro d’arte e collaboratore di Travertini e Pietre da lungo tempo, racconta la sua professione.
Architetto e Maestro d’Arte, Antonio Saporito collabora con Travertini e Pietre da lungo tempo e ha dato un rilevante contributo in svariate realizzazioni. Uno dei progetti più recenti è l’intervento su Fosso Bandito.
Prima la Scuola d’Arte in Calabria da cui acquisisce una cultura artistica che mai perderà quindi la Laurea in Architettura alla Sapienza. La tesi è su Tadao Ando, da sempre suo punto di riferimento. “La tesi mi ha fatto capire qualcosa di più sul linguaggio e sul mio linguaggio” spiega. Gli esordi nel mondo del lavoro con il primo studio, dove incontra un altro mito, Adolfo Natalini. Lavora principalmente su progetti di tutela ma non gli basta: vuole creare. Approda infine allo Studio Pierattelli che non lascia più.
Precisione delle linee, geometrie, quell’essenzialità che si ritrova in tanta produzione giapponese (e che Saporito riprende nella sua collezioni di complementi di design per Travertini e Pietre). Sono queste le caratteristiche delle opere di Tadao Ando che hanno conquistato Saporito. “Il mio sogno era lavorare nel suo studio. Gli scrissi anche, rigorosamente in giapponese, per chiedergli di collaborare e mi risposero che avrei potuto farlo. In quel momento però stavo pensando alla famiglia e non ho accettato”.
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C’è Ando nel suo personale pantheon degli architetti ma non solo: Louis Kahn, Mario Botta e la compianta Zaha Hadid che Antonio ha conosciuto ai suoi albori durante un concorso per il Teatro dell’Opera di Cardiff. Essenziali e di contemporanea complessità, sono i suoi progetti di interior design, definiti “elaborazioni squisitamente architettoniche”, dal grande maestro Nato Frascà.
Una delle specialità dell’architetto Saporito è il disegno a mano libera utile a percepire meglio lo spazio rispetto ai programmi digitali. “Mentre sul monitor si ha l’apparenza di uno spazio infinito, il foglio bianco delimitano un campo più o meno ampio in cui esprimersi. C’è poi il lato più creativo che nel foglio si esprime lasciando al computer gli aspetti più tecnici”. I suoi disegni animano il blog Vent’anni di disegni.